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6 best practices per ottimizzare i tassi di consenso

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Se i dati sono al centro delle preoccupazioni delle aziende, la protezione dei dati personali è al centro delle preoccupazioni dei clienti. Il banner del consenso può quindi essere visto come una barriera o come un’opportunità per far rispettare le proprie scelte.

L’ottimizzazione dei tassi di consenso è intimamente legata alla fiducia ispirata dal vostro brand, al design del vostro banner o all’organizzazione delle vostre categorie. Ripercorriamo i termini del consenso, il calcolo del tasso di consenso e le best practices  per ottimizzare i tassi di consenso.

 

1. Capire cosa viene discusso e cosa viene calcolato

Il consenso è un obbligo legale per gli inserzionisti, che devono chiedere esplicitatamente l’autorizzazione a ciascun visitatore/utente per poter raccogliere i loro dati personali.

Questa scelta deve essere fatta in modo consapevole e avviene nel momento in cui il visitatore arriva sul sito.

Scelta informata significa scelta chiara: è necessario esprimere l’uso che viene fatto dei dati e la portata del consenso. All’utente deve essere data la possibilità di poter fare la scelta di dare o non dare il consenso in maniera chiara, inclusa la possibilità di scegliere per un consenso parziale, limitato solo ad alcuni partners.

La raccolta deve includere quante volte un utente ha visionato il banner, che è il primo indicatore. La piattaforma poi registra il numero di persone che hanno acconsentito e quelle che non lo hanno fatto, e infine chi ha avuto un comportamento diverso.

Questi casi di comportamento diverso si riferiscono al numero di persone che hanno aperto il Centro per le preferenze e hanno dato un consenso parziale (ad esempio, consenso per la parte analitica, ma rifiuto per un uso pubblicitario).

Il tasso di consenso varia a seconda del partner e dell’interfaccia, ma si basa sulla percentuale di persone che hanno acconsentito (opt-in), divisa per il numero totale di persone che hanno risposto alla domanda (acconsentito + non acconsentito). Un visitatore che ha cliccato su “Continua senza acconsentire” è considerato un opt-out.

Cosa succede se un banner di consenso non è un pop-in? Se il banner si presenta come “footer”, quindi a piè di pagina, il visitatore può navigare su diverse pagine senza esprimere il suo (non) consenso. Lo stesso vale per i bounce. In questo caso il banner nel footer viene sempre proposto, nel corso delle pagine visitate.

 

2. La richiesta di consenso è un obbligo di legge, l’ottimizzazione è un obiettivo aziendale

Rendere visibile la scelta

La stragrande maggioranza dei visitatori ha capito perfettamente cosa è in gioco con i propri dati personali. Tuttavia, per un’azienda di cui si fidano, potrebbero essere più propensi a esprimere il loro consenso. Il primo passo è fare in modo che l’azione di dare il consenso non sia più complicato del necessario. Pertanto, il vostro banner deve essere visibile a tutti. Se avete un banner piuttosto sottile in fondo alla pagina, lo rendete quasi invisibile e i vostri visitatori sicuramente non faranno una scelta.

La visibilità del vostro banner dovrebbe materializzarsi in un pop-in abbastanza chiaro da rendere facile la scelta del visitatore.

 

Legalità, facilità e UX

Il Garante della Privacy richiede che le scelte dei visitatori del sito siano facili da effettuare. Ciò significa che se l’accesso al pulsante “Accetta” avviene con un solo clic, anche l’accesso al pulsante “Rifiuta” deve avvenire con un solo clic. Ciò può sembrare controintuitivo dal punto di vista dell’ottimizzazione dei tassi di consenso, ma è uno sforzo che ripaga nel lungo periodo.

Tuttavia, in Italia, c’è un certo margine di libertà ne presentare la selezione “continua senza accettare”. Il Garante della Privacy richiede infatti che i due bottoni di “Accetta” e “Rifiuta” siano di impatto paritetico per l’utente, ma la possibilità di “continua senza accettare” ha una maggiore libertà: può essere una “X” come una scritta o un bottone. L’importante è che sia presente

Quindi bisogna trovare il giusto equilibrio, non bisogna nascondere questa possibilità di scelta, ma bisogna rendere il pulsante “Accetta” ancora più attraente per i visitatori.

La maggior parte degli attori posiziona il pulsante “Continua senza accettare” in alto a destra. I visitatori hanno quindi acquisito un’abitudine e guardano naturalmente in alto a destra per fare clic. Consigliamo di inserire il pulsante “Continua senza accettare” dopo la spiegazione delle scelte e dell’utilizzo dei dati da parte dei partner. Mettere il pulsante dove gli utenti non se lo aspettano può portare a una vera e propria scelta consapevole del visitatore, sostituendo la sua abitudine e migliorando allo stesso tempo il tasso di consenso.

 

Identità del marchio

Dopo oltre 10 anni di esperienza nel settore, sia pre che post-GDPR, gli esperti di Commanders Act hanno potuto notare che quando il logo del marchio è stato inserito nel banner, ha ripristinato la fiducia dei visitatori nell’identità del sito che raccoglie i loro dati.

Poiché il banner di consenso è posto sopra un filtro generalmente grigio, esso stesso sopra il vostro sito, il visitatore potrebbe avere difficoltà a capire a quale sito è arrivato. Trasmetterebbe quindi una scelta più spesso negativa, non sapendo realmente a chi si sta rivolgendo. Il vostro logo permette allora di rassicurare e di testimoniare una certa trasparenza.

L’onestà porta a risultati migliori, soprattutto su mobile dove lo spazio è ridotto e il pop-in occupa l’intero schermo.

 

L’innovazione è un prerequisito per un’ottimizzazione completa

Come sempre, l’innovazione porta con sé i suoi vantaggi: sperimentare cose nuove apre la strada al progresso, e questo vale anche per il tasso di consenso. Al di là di questo, può anche erodersi nel tempo. Alla luce del quadro normativo, i brand devono innovare, cambiare la forma e testare nuove forme di pulsanti, colori e posizioni. In questo contesto, gli AB/Test AB sono essenziali per raggiungere questo obiettivo (ovviamente si intendono gli AB/Test in merito al design del banner, non alla tipologia di consenso).

Mentre molte aziende mettono in dubbio l’efficacia degli AB/Test sui centri di preferenza (accesso ai fornitori, completezza dell’utilizzo, possibilità di fare scelte precise), gli sforzi dovrebbero essere concentrati sulla schermata pop-in iniziale. Infatti, se sappiamo che meno del 3% degli utenti accede al centro preferenze, il risultato dell’ AB/test per il Centro di Preferenza potrebbe avere un impatto solo su pochi visitatori. I AB/Test sul centro preferenze potrebbero quindi sembrare più utili al DPO che al visitatore o all’incremento di percentuale di consenso.

C’è anche la possibilità di trovare delle soluzioni “dopo consenso” per recuperare una fetta di utenti che lo hanno negato, e quindi ha senso dedicare delle risorse a studiare queste possibilità.

La chiusura del banner non significa categoricamente la fine della raccolta dei consensi, è sempre possibile ottenere ulteriori consensi anche dopo la scelta di non consenso.

Infatti, se si vogliono mostrare dei video sulla propria pagina web, è possibile integrare dei banner in-page, prima di poter accedere al video, per incoraggiare il visitatore ad accettare almeno questi cookie dedicati, per poter fruire del contenuto. Alcuni visitatori vengono così riportati all’opt-in.

Inoltre, quando il pulsante “Continua senza accettare” viene trasformato in “Accetta e chiudi” si offre una nuova possibilità di scelta al visitatore, sicuro di chiudere il banner. Questa innovazione nel testo è possibile anche nella piattaforma Commanders Act ed è molto semplice. Si tratta di un’altra forma di innovazione da non trascurare.

 

Scoprite le nostre altre best practice qui

 

Esperienza utente

L’UX è un’attività a sé stante e pertanto comprende best practices specifiche. Durante la navigazione mobile, l’accettazione avviene con le dita. Pertanto, se il pulsante “Accetta” è posizionato sul bordo destro dello schermo e piuttosto verso la parte inferiore, si adatta perfettamente all’ergonomia naturale del pollice, spesso destro.

Si noti che l’esperienza dell’utente è vasta quanto il numero di utenti e deve essere approfondita con i vostri team, fornitori e consulenti per raccogliere il consenso più naturale e confortevole dei vostri visitatori.

 

Media e cookie walls

Nel settore dei media, i cookie wall (banner in cui il cosiddetto “rifiuto diretto” non è disponibile) sono comuni. Alcuni operatori del settore di solito richiedono il login, la creazione di un account o l’abbonamento ai loro media per accedere all’opt-out o al sito stesso.

Questa tecnica è stata fortemente contestata in alcuni Paesi, ma dopo le discussioni tra gli enti responsabili della conformità al GDPR e i legislatori, è stata finalmente accettata. Dobbiamo citare questo caso e i suoi risultati impressionanti nella raccolta dei consensi, oltre ai rimbalzi…

 

3. Qual è lo scopo di un alto tasso di consenso?

Un alto tasso di consenso dovrebbe essere utilizzato per l’analisi, la segmentazione dei visitatori e l’attivazione dei dati.

In qualità di utente o visitatore di un sito, più dati raccoglie l’inserzionista, più si possono sviluppare sentimenti negativi.

Per ovviare a questo problema, le aziende possono raggruppare le richieste di consenso in modo da non doverlo chiedere nuovamente ai visitatori. Questo vale anche per le soluzioni/venditori non ancora implementati, in modo che al momento opportuno i risultati siano già disponibili.

 

4. E poi?

Il consenso è un argomento compreso dalla maggior parte degli attori, ma nel lungo periodo la maturità dell’argomento si esprimerà attraverso la governance dei dati e il modo di visualizzare e controllare i flussi di dati.

La fase 2 del GDPR includerà la fornitura di strumenti per garantire che il consenso sia effettivamente rispettato per lunghi periodi di tempo.

Questa verifica è facilmente effettuabile tramite il cookie scanner su Commanders Act X o grazie al server-side. Infatti, con i dati che passano attraverso la piattaforma, la CMP di Commanders Act, fornisce ai team un’ulteriore visualizzazione dei loro dati. Tutti i flussi e le perdite di dati possono essere evidenziati per l’utente di Commanders Act X, consentendo una migliore comprensione dei punti di forza e di debolezza della gestione del consenso.

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