Webinar - 30 marzo 11h - Data Governance Episodio 1 - I dati come asset: come integrarli e gestiri in sicurezza per aumentare la conoscenza dei clienti

Mese: Giugno 2019

Commanders Act pubblica la seconda edizione del suo Barometro della Privacy, basato sul comportamento di 9 milioni di visitatori

Banner, pop-in, conferma del consenso tramite clic o scrolling: un anno dopo l’introduzione del GDPR, in che modo il metodo utilizzato per la raccolta del consenso influenza la decisione dell’utente di concederlo?

Parigi, 19 giugno 2019 – a 6 mesi dal lancio del primo Barometro del consenso online (BCO), Commanders Act, il principale editore europeo di software SaaS in Tag & Data Management, presenta la seconda edizione del barometro sulla gestione della privacy, che misura le prestazioni dei vari meccanismi di opt-in creati per il GDPR.

9.000.000 di visitatori nell’arco di 14 giorni su 24 siti

L’indagine ha preso in esame un periodo di 14 giorni (dal 24 aprile al 7 maggio 2019) e si è basata sul traffico di 24 siti web che utilizzano la Consent Management Platform (CMP) di Commanders Act. Questo barometro si basa sull’analisi del comportamento di 9.000.000 di visitatori. Un campione reso ancora più rappresentativo dal fatto che i siti web esaminati coprono una vasta gamma di settori: finanza, media, manufacturing, retail, viaggi ed energia.

“Un anno dopo la sua entrata in vigore, il GDPR rimane un tema che spaventa ancora molto le aziende ma, contrariamente a quanto si possa pensare, gli utenti comprendono le problematiche e la raccolta del consenso esplicito è in continuo aumento. Questo dimostra che se lo scopo della raccolta dei dati viene spiegato in modo chiaro gli utenti internet sono meno riluttanti a concedere il consenso. È proprio per aiutare i nostri clienti che li supportiamo nella creazione di un privacy center chiaro e rassicurante” dichiara Michael Froment, CEO di Commanders Act.

Il comportamento dell’utente

Se, in generale, i tassi di opt-in sono più o meno gli stessi è stato invece rilevato un aumento per quel che riguarda l’utilizzo del metodo super-soft (87% vs 78% nel 1° barometro) che sembra essere il risultato del miglioramento nella progettazione dei banner e dell’aumento del tasso di opt-in per il consenso esplicito (37% vs 22% nel 1° barometro)

Tuttavia, è stato rilevato un modo diverso di interagire con le impostazioni sulla privacy da parte degli utenti: il tasso di switch-off è aumentato (20-60% vs. 20-32% nel primo barometro), e questo vuol dire che gli utenti che aprono le impostazioni sulla privacy hanno deciso di disabilitare i cookie per tutte le categorie.

L’utente legge il messaggio di richiesta del consenso in media 2,2 volte (contro 1,8 volte rilevate nel primo barometro) prima di prendere una decisione. Questo comportamento dimostra che gli utenti accettano banner, pop-in e cookie, ma anche che prestano sempre più attenzione alla navigazione e al consenso.

L’approccio delle aziende

Anche se ogni settore mantiene le proprie modalità di raccolta dei consensi, si è verificato un cambiamento nell’approccio delle aziende. Sono in leggero aumento il numero di siti che utilizza un messaggio di raccolta consensi (90% contro l’88%), e che quindi dimostra una maggiore consapevolezza dell’importanza di questi messaggi, in quanto le modifiche apportate ai messaggi di consenso hanno portato ad un miglioramento di oltre il 35% sul tasso di opt-in.

Le aziende hanno modificato i loro metodi di raccolta: più siti con il consenso opt-in super soft e più siti con opt-in rigorosi con pop-in di blocco, questi due metodi sono quelli che ottengono i migliori risultati opt-in.

L’aumento del consenso esplicito con pop-in ha raggiunto un tasso di opt-in del 79%. E se è probabile che ci siano abbastanza utenti che non riescono a visualizzare il sito, va notato che il tasso di clic sui link di questo pop-in è abbastanza alto (1,61% contro meno dello 0,2% per tutti gli altri tipi di banner) e che il tasso di switch-off non è superiore.

Come accennato durante la prima edizione del barometro, l’evoluzione della normativa, i comportamenti degli utenti di Internet e soprattutto la maturità dei team digitali dovrebbero indurre le aziende a cambiare le loro scelte e la loro strategia. I dati di questo barometro mostrano l’evoluzione del comportamento delle aziende e degli utenti di Internet nei confronti del consenso. Il consenso diventa un atto volontario e informato, in conformità con il GDPR e al tempo stesso un’opportunità di comunicazione per i brand.

Commanders Act mette la sua competenza ed esperienza con la CDP al servizio dei team di marketing

Per soddisfare le esigenze dei team di marketing, Commanders Act pubblica il suo white paper sulla Customer Data Platform.

Parigi, 4 maggio 2019 – Identificata come una delle migliori soluzioni europee nel segmento della Customer Data Platform, Commanders Act beneficia di una competenza nella gestione dei dati, che è ora resa disponibile per i team di marketing nel suo libro bianco “CDP“.

Coprire l’intero customer journey su scala omnicanale

Oggi, le e-mail o i cookie non sono più sufficienti per conoscere e sensibilizzare i clienti, soprattutto con le nuove tecnologie e normative. Qualunque sia il loro settore di attività, i team di marketing devono oggi ragionare e agire in modo omnicanale per accedere ai dati al fine di identificare lo scenario ottimale tra le attivazioni online e offline.

Arrivare a “ragionare e agire in modo omnicanale” richiede un continuo miglioramento della conoscenza del cliente. Richiede, inoltre, il fatto di federare squadre troppo spesso “in silo” per garantire la coerenza complessiva delle azioni. Questo è lo scopo della CDP (Customer Data Platform).

L’ennesima soluzione che si aggiunge ad un elenco già ben assortito (ESP, CRM, Marketing Automation, DM…)? La risposta è no! La CDP fornisce le conoscenze e la coerenza necessarie per garantire il ROI del marketing nell’era digitale.

La CDP (Customer Data Platform) per federare i dati dei clienti

Valutare le diverse aspettative dei team di marketing in termini di dati e le loro difficoltà di centralizzazione dei dati, scoprire come la CDP amplifica il valore delle soluzioni esistenti e soddisfa queste aspettative e porsi le domande giuste per trovare la giusta soluzione: questi sono i 3 capitoli del white paper, che risponde a tutte le domande del moderno marketer!

Come disse Gartner, una CDP “riunisce i dati dei clienti di un’azienda ottenuti dal marketing e da altri canali per consentire la modellazione dei clienti e ottimizzare la sincronizzazione e il targeting di messaggi e offerte”. Un bel programma che Commanders Act propone di scoprire più in profondità.

Customer Data Platform

White Paper – CDP : Il nuovo co-pilota del moderno marketer

Come raccogliere e riconciliare tutti i tuoi dati di clienti e potenziali clienti? Come orchestrare le tue attivazioni su una scala omni-channel? Come personalizzare le esperienze proposte?

Per rispondere a queste sfide è necessario innanzitutto migliorare le conoscenze dei clienti e mettere queste conoscenze alla portata diretta dei team di marketing. Questa è la vocazione del CDP presentata in dettaglio nel presente Libro bianco.

In sintesi, in particolare:

    • Una sintesi delle ricerche che si impongono al marketing moderno
    • Un’analisi del ruolo di CDP nello stack di marketing esistente
    • Un gioco di domande per valutare l’interesse del CDP

In che modo CDP coesiste con CRM o Marketing Automation? In che modo aiuta a passare a una visione realmente “People-Based” dei tuoi dati? Come può aiutare a massimizzare il ROI delle tue attivazioni ?

Le risposte a queste domande – e molte altre – possono essere trovate in questo white paper.

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